15 Gen Dove va il tempo che passa – Werner Kinnerbrock | Edizioni il Mulino – Recensione
Qual è l’albero secolare dotato addirittura di un codice postale, a cui è possibile inviare lettere d’amore eterno? Quale il più longevo della storia della terra e qual è l’animale che lo ha superato, se ne esiste uno? Quale altra teoria oltre a quella delle stringhe è in grado di mettere d’accordo teoria della relatività e fisica quantistica? Che cosa raccontano i pazienti che hanno avuto esperienze di pre-morte, al loro ritorno nel loro corpo? Com’è possibile che per una civiltà così evoluta economicamente e culturalmente come quella dei Romani, il sistema di valore che regolava gli aspetti della società e della vita degli individui, considerasse l’operosità, quindi il neg-otium come una semplice e opprimente negazione del tempo libero, dell’otium? Le risposte a queste e ad altre interessanti questioni probabilmente sono su Quora, ma certo non sono esposte con lo stile, il ritmo ed il fascino con cui le troviamo all’interno di questo breve saggio scritto da Werner Kinnebrock dal titolo “Dove va il tempo che passa“, che scorre via piacevolmente, toccando temi immensi, affrontandoli tuttavia con molta umiltà, precisione e cura. Un libro che consiglio agli appassionati di cosmo, di scienza e di filosofia, ma più semplicemente a chi non si vuole arrendere all’idea di non avere abbastanza tempo per fare quello che davvero desidera nella propria vita. La sinossi in una battuta? Chi viaggia – anche con la mente – invecchia più lentamente!
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