30 Nov Disputa Cometofantica, uno strano libro di Lucio Saffaro
Parlare di Lucio Saffaro come di un’infinita fonte di ispirazione ha il sapore di una tautologia, di una cosa vera di per sé stessa. A prescindere dal suo talento figurativo ed artistico – molte delle sue opere sono disponibili nella galleria online proprio sul sito della Fondazione Lucio Saffaro – ho trovato veramente piacevole la lettura di Dispute Cometofantiche, un libro apparentemente semplice da leggere ma molto difficile da raccontare.
Potremmo descriverlo come un racconto che si sviluppa per immagini evocative, fotografate da aforismi maniacalmente ordinati in ordine crescente e più o meno scollegati fra loro. Potremmo dire che i protagonisti di questo racconto sono il Tempo, la Solitudine, l’Infinito, la Coscienza ed il Pensiero. Il paesaggio in cui i personaggi si “muovono” è un paesaggio descritto sommariamente, fatto di tinte fredde, dune di sabbia color argento, giardini oscuri e megaliti che si intravedono nelle foschie aldilà dell’orizzonte. Leggendo questo libro dopo aver conosciuto la pittura di Saffaro ho pensato che questo fosse anche il paesaggio in cui i suoi poligoni avevano vissuto fino a quel momento ed avrebbero lì continuato a avere una propria vita, un proprio ruolo.
Ma magari non ho capito una mazza ecco. Quello che so è che ho letto questo libro qualche anno fa e ricordo a distanza di anni alcuni dettagli, alcune frasi, che credo continueranno a farmi compagnia per sempre. Ne ho riportati alcuni di seguito, sperando che ad altri venga la curiosità di leggere questo libro strano e pieno di suggestioni uniche.
Buon viaggio!
4.
Dopo il rito della solitudine avviene la vittoria lucente dell’io
25.
Anche i sogni hanno un limite, il timore di oltrepassarlo.
35.
Una meridiana colpita dall’ora non segnerà più il passaggio dei pensieri
47.
L’emblema della solitudine va nascosto fra le più riposte variazioni dell’attesa
52.
Dimenticare i riflessi dei sogni, perché sono più temibili dei sogni stessi
54.
La perfezione della solitudine è un gioco ricamato di attese, consumato sull’orlo di una compiacente malinconia
56.
Ricercando la sentenza assoluta rinnoviamo il relativo di ogni parola
101.
Imprigionate la solitudine in uno scrigno trasparente in modo che si possa dominarla senza scordarla
155.
La trama del vento disegnò sulle dune una bianca bastiglia, dove la battigia pone confini d’argento
183.
Vaglieremo gli intervalli della coscienza come fossero ricami apocrifi dell’eternità
241
Sulle spiagge indefinite dell’esitazione raccolsero ciottoli levigati su cui apparvero incise le storie dell’amicizia
324.
La gloria fu conseguita da chi non la conosceva
353.
La fortuna è sempre leggermente in ritardo, come n ciottolo mal rifinito dalla risacca
40.400.
Davanti al labirinto dei ricordi fu trovato il piano del labirinto massimo, quello che nessuno osò mai edificare
61.421.781
L’ellissi del pensiero è una rivincita dei sogni sul caso
19.379.739
Grado per grado si svela l’indicibile, e quando tutto è stato detto l’indicibile riappare dall’inizio
322.682.
La solitudine fu scomposta in parti sempre minori finchè non ne rimase più nulla
105.465.865.
Sfogliarono il silenzio e lo ridussero a due sole lettere, le iniziali del tramonto
110.470.830
E’ affilata la via dell’anima come una spada destinata a tagliare l’infinito
118.478.838
All’augusto custode dell’inizio delle azioni furono consegnate anche le chiavi dei recinti della malinconia
123.483.843
Qual è l’affinità che lega il dubbio all’infinito?
190.550.910
Sorreggeremo la speranza di tutti, a costo di perdere la nostra
250.610.970
Nessuno potrà mai ricostruire il mosaico del tempo, giacchè esso ammette più di una ricomposizione
302.662.
L’inerzia del tempo non è altro che la parte solida dell’eternità
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