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LA DIGA DELLE TRE GOLE

24 Mag CON LA LUNA LE MAREE | Racconto #2

CAPITOLO II: Questa sera è la sera. Non puoi chiamarti fuori, Phil!- dall’altro capo del telefono, con voce perplessa: -Sai Teo, non saprei…forse stiamo commettendo lo sbaglio più grande della nostra vita…uhm…A volte è piacevole superare i propri primati…non solo quelli col segno meno davan… Teo lo interruppe: “Smettila con le tue idiozie, cazzo, oppure la testa te la faccio saltare io, senza troppi problemi. Sono anni ormai che io, tu e gli altri parliamo e viviamo solo in funzione di quel giorno. Bene, quel giorno è arrivato ed è arrivato anche per te, credimi…prova a guardarti dentro Phil, guardati in fondo all’anima…sono certo che ti verranno in mente tutti i momenti che abbiamo passato insieme negli ultimi anni…e tutti portano a stasera…non mi deludere. Ci incontriamo al grande cancello, giù al porto, intorno alle 7. Ciao sciocco” e riattaccò. Phil rimase incollato a quel dannato telefono ancora per un po’, lo sguardo fisso verso la parete, quella telefonata lo aveva turbato. Stava pensando a miliardi di cose, l’una contemporaneamente all’altra, e non ci stava
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24 Mag CON LA LUNA LE MAREE | Racconto #2

CAPITOLO II: Questa sera è la sera. Non puoi chiamarti fuori, Phil!- dall’altro capo del telefono, con voce perplessa: -Sai Teo, non saprei…forse stiamo commettendo lo sbaglio più grande della nostra vita…uhm…A volte è piacevole superare i propri primati…non solo quelli col segno meno davan… Teo lo interruppe: “Smettila con le tue idiozie, cazzo, oppure la testa te la faccio saltare io, senza troppi problemi. Sono anni ormai che io, tu e gli altri parliamo e viviamo solo in funzione di quel giorno. Bene, quel giorno è arrivato ed è arrivato anche per te, credimi…prova a guardarti dentro Phil, guardati in fondo all’anima…sono certo che ti verranno in mente tutti i momenti che abbiamo passato insieme negli ultimi anni…e tutti portano a stasera…non mi deludere. Ci incontriamo al grande cancello, giù al porto, intorno alle 7. Ciao sciocco” e riattaccò. Phil rimase incollato a quel dannato telefono ancora per un po’, lo sguardo fisso verso la parete, quella telefonata lo aveva turbato. Stava pensando a miliardi di cose, l’una contemporaneamente all’altra, e non ci stava
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19 Mag "Chi inquina paga": la storia travagliata dell'Emission Market

Emission Trading Photo by Giulio SagginSono passati oramai 14 anni, da quando nel 1996 la UE pubblicò la Direttiva 96/61/CE (Direttiva IPPC) che stabiliva una serie di regole comuni per il rilascio delle autorizzazioni alle installazioni industriali in Europa. L’acronimo IPPC significa “Integrated Pollution Prevention and Control”,e riguarda la prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento sui due importanti versanti degli inquinanti propriamente detti (SO2, NOx, Particolato, etc.) e dei gas climalteranti come la CO2 . La Direttiva IPPC, per l’ampiezza dei processi che interessava e per le notevoli attività di censimento e di raccolta dei dati di emissione dei singoli processi necessarie per l’attuazione, è
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19 Mag “Chi inquina paga”: la storia travagliata dell’Emission Market

Emission Trading Photo by Giulio SagginSono passati oramai 14 anni, da quando nel 1996 la UE pubblicò la Direttiva 96/61/CE (Direttiva IPPC) che stabiliva una serie di regole comuni per il rilascio delle autorizzazioni alle installazioni industriali in Europa. L’acronimo IPPC significa “Integrated Pollution Prevention and Control”,e riguarda la prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento sui due importanti versanti degli inquinanti propriamente detti (SO2, NOx, Particolato, etc.) e dei gas climalteranti come la CO2 . La Direttiva IPPC, per l’ampiezza dei processi che interessava e per le notevoli attività di censimento e di raccolta dei dati di emissione dei singoli processi necessarie per l’attuazione, è
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17 Mag CON LA LUNA LE MAREE | Racconto #1

CON LA LUNA LE MAREE: CAPITOLO I. Uscì di casa presto quella mattina, come del resto faceva ogni santo giorno. Salì in macchina e si diresse volando verso la scuola: non aveva null’ altro da fare. Erano ormai venticinque anni che questo succedeva e nonostante tutto la noia era lungi dal farlo rattristare. Passavano gli anni. Follino pensava di essere sempre lo stesso. Con i suoi alunni era gioviale, brillante, con la battuta giusta nel cartucciere, da sparare nel momento più opportuno. Non si accorgeva che il mondo intorno a lui correva, con una velocità spaventosa. Di anno in anno le sue classi cambiavano e con loro i discenti, mentre lui rimaneva uguale, allacciato al suo modo d’ essere, così pieno di sé e così barboso. Erano in fondo battute buone per essere gustate una volta, proprio
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