11 Dic La "qualità" secondo Google Panda
Sono passati 6 mesi dall'entrata in azione del nuovo algoritmo di Google in Italia. Google Panda. Il leitmotiv che suona ogni volta che si legge qualcosa su di lui è che l'algoritmo è stato implementato per penalizzare le così dette Content Farm, ovvero quei siti che producono grandi quantità di contenuti ricorrendo a pubblicazioni di terze parti (i così detti aggregatori) oppure generando in modo più o meno automatizzato contenuti poveri e di scarsa qualità. "Qualità", appunto. Sembra essere questa la parola al centro del nuovo algoritmo e sicuramente è questo il problema che arrovella la mente di tutti i Seo italiani ed internazionali: capire esattamente quali sono i parametri che Google utilizza per definire il concetto di "Qualità".
Affronto al volo il tema di Facebook perchè non ho voglia e tempo di approfondire un argomento STERMINATO. Premettendo che sono ancora sugli Open Graph Meta tag e che sto cercando di capire come funzionino, per risolvere i problemi più immediati legati alle visualizzazioni dei nostri contenuti su FB ed agli eventuali problemi di caching, ho trovato questo strumento molto utile che link di seguito:
Era da un po' di settimane che non riuscivo più a trovare i miei post indicizzati su Google. Mi sono detto, sicuramente mi hanno hackerato il sito, qualche malintenzionato mi avrà rubato l'identità virtuale per un qualche colpo e la polizia postale sarà già sulle mie tracce...oh my God e tutta la paranoia del caso. Poi ho fatto un po' di ricerchine e ho scoperto che questo malintenzionato ha un nome molto, molto comune. Si chiama Google.
Come si legge su
Nessuno conosce l'algoritmo di Google ma in molti - ed in progressivo aumento - stanno cercando di capire quali sono le regole che orientano l'azione e l'attività di lettura e harvesting di Googlebot, il crawler di Google. Alla disperata ricerca della legge che regola il rapporto fra query e SERP su Google.
Di seguito una lista degli indicatori che un 

