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Filtro ANTISPAM su Google Analytics contro gli SPAM Referral

07 Lug Filtro ANTISPAM su Google Analytics contro gli SPAM Referral

Qualche giorno fa ho configurato il tracking di alcuni eventi su un sito che gestisco. Questa mattina mi collego a Google Analytics per valutare i primi dati raccolti e constato che gli eventi che ho configurato funzionano, ma hanno delle etichette diverse da quelle che ho impostato.

“to use this feature visit: EVENT-TRACKING.COM” recita l’etichetta che sostituisce quella che io ho impostato. Inizialmente ho pensato si trattasse di una nuova funzionalità di Google Analytics, ma non ci è voluto tanto per capire che si trattava di SPAM. Maledetto SPAM. Documentandomi un po’, mi sono reso conto che questo problema è molto noto già da qualche mese all’interno della comunità di Analytics, in particolare per quanto riguarda gli SPAM Referral. Che cosa sono e come eliminarli sono le cose che cercherò di raccontare di seguito.

Che cos’è un link referral?

Un referral è un collegamento ipertestuale che da una pagina di un sito web porta l’utente verso un’altra pagina di un altro sito web. Questa definizione è molto utilizzata nella Web Analytics, per distinguere il traffico generato da questo tipo di link da altre tipologie di traffico, come ad esempio il traffico diretto (direct) ovvero quello generato utenti che digitano nella barra degli indirizzi direttamente l’URL di uno specifico sito web, oppure il traffico organico (organic) ovvero quello generato da utenti che accedono ad uno specifico sito web dopo averlo selezionato durante una ricerca effettuata su un motore di ricerca.

Cosa sono gli SPAM Referral?

Le visite generate da traffico referral di solito sono effettuate da utenti umani, ma sempre più spesso gli spammer si servono di software e algoritmi più intelligenti di quello che sembri. E’ sempre più frequente quindi ritrovare sotto la voce referral del proprio account Analytics una serie di indirizzi su cui solo apparentemente sono posizionati dei link al nostro sito web ma che di fatto non ne contengono alcuno. Quale vantaggio traggono gli spammer da questa operazione?

Ecco cosa ci dice Wikipedia.org (appena ho tempo lo traduco): Referrer spam (also known as log spam or referrer bombing) is a kind of spamdexing (spamming aimed at search engines). The technique involves making repeated web site requests using a fake refererURL to the site the spammer wishes to advertise.[2] Sites that publish their access logs, including referer statistics, will then inadvertently link back to the spammer’s site. These links will be indexed by search engines as they crawl the access logs. This benefits the spammer because the free link improves the spammer site’s search engine ranking owing to link-counting algorithms that search engines use.

Come rimuovere le voci SPAM Referral da Google Analytics?

Navigando su diversi forum, l’unica soluzione funzionante sembra essere quella di applicare dei filtri (non retroattivi) alle proprietà e alle viste del proprio account Google Analytics. Per gli utenti poco esperti, mi sono imbattuto in questa applicazione realizzata da un membro del team di sviluppo di Analytics che – previa un’autenticazione sul nostro account – va a rilevare quali sono le voci assimilabili a traffico SPAM sul nostro account analytics e crea per esse dei filtri ad hoc. Questa app si chiama SpamFilter


1Comment
  • Filippo Leonardi
    Posted at 10:05h, 02 Dicembre Rispondi

    Noto che la soluzione proposta è già stata rimossa dal web. Sto testando questo metodo alternativo che sulla carta dovrebbe essere molto più performante poiché utilizza una logica molto più rigida e severa: https://moz.com/blog/stop-ghost-spam-in-google-analytics-with-one-filter appena finito il test aggiornerò anche il post con i risultati 🙂

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